Ultrasuonoterapia

L'ultrasuonoterapia è una tecnica fisioterapica che sfrutta a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dagli ultrasuoni: attraverso vibrazioni sonore a frequenze molto elevate, indolori e non percettibili all'orecchio umano, l'irradiazione ultrasonora produce un effetto pulsante meccanico (micro-massaggio) ed un effetto termico che, sommandosi, facilitano ed esaltano gli scambi cellulari ed intracellulari. Essa agisce dall'esterno verso l'interno dei tessuti producendo un effetto antalgico (contro il dolore), antiedemigeno (contro il gonfiore), fibrinolitico (contro le aderenze tessutali e per riallineare le fibre di collagene), di biostimolazione cellulare e di azione rilassante nei confronti delle strutture muscolari..

Gli effetti biologici (meccanici, termici, fisico-chimici e antalgici) generati a livello dei tessuti rendono molto efficace l'utilizzo di questa terapia fisica per le seguenti patologie:
calcificazioni: l'aumento di temperatura, la microiperemia e le microvibrazioni locali aiutano a disgregare i depositi di calcio a livello tendineo, legamentoso e osseo;
aderenze e cicatrici: gli effetti sopra descritti sono efficaci nel recupero di una corretta elasticità cutanea e nell'evitare aderenze che limitino lo scorrimento dei tessuti a seguito di ferite o interventi chirurgici (cicatrici a evoluzione cheloidea, morbo di dupuytren);
strappi e stiramenti: l'utilizzo degli ultrasuoni abbinati ad esercizi di stretching diminuisce la formazione di tessuto fibroso a livello muscolare, di conseguenza avremo maggiore elasticità e minor rischio di ricadute;
tendinopatie inserzionali, tendiniti, tendinosi e tenosinoviti;
epicondiliti, epitrocleiti, sindrome da impingement (conflitto sub-acromiale della spalla);
contusioni, distorsioni, edemi, fascite plantare;
forme artrosiche, condropatie.

Le modalità di applicazione possono essere due:
a contatto diretto: è il metodo più utilizzato, in modalità continua con la testina in movimento, oppure, qualora la zona da trattare sia ben definita e localizzata, è possibile erogare gli ultrasuoni in maniera pulsata mantenendo ferma, o eventualmente fissando, la testina sulla zona da trattare;
a contatto indiretto: in acqua, questo tipo di applicazione è indicata nelle zone irregolari del corpo quali gomiti, mani e piedi.
La durata delle applicazioni può variare da 10 a 15 minuti.

Come le altre terapie fisiche strumentali, anche gli ultrasuoni presentano alcune controindicazioni, infatti non possono essere applicati:
• nella zona precordiale (vicino al cuore) in caso di miocardiopatie;
• in prossimità del midollo osseo (apofisi spinose vertebrali) e in vicinanza degli organi sessuali;
• nelle articolazioni con epifisi fertili (quindi nei bambini in fase di accrescimento e nei soggetti anziani con marcata componente osteoporotica) poiché aggrava i fenomeni di decalcificazione dell'osso;
• in presenza di gravidanze, presenza di pace maker, patologie oncologiche e tromboflebiti.